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Vent’anni di San Bernardo, tra salute e musica

Celebrare vent’anni di attività segna un traguardo importante per qualsiasi progetto personale e professionale. La pizzeria San Bernardo ha pensato bene di festeggiare questa sua ricorrenza aprendosi alla città e condividendo con essa un programma che varia tra salute, nuovi orizzonti del food e musica.

Durante la prima serata al workshop “Il gusto sano”, si è parlato di problemi legati al metabolismo alimentare, alla digestione, alle intolleranze, ma anche degli aspetti benefici derivanti dal gustare una buona pizza. "La pizza è un alimento funzionale - dice il prof Emilio Jirillo – ovvero serve a prevenire le malattie. Chi è diabetico o in sovrappeso può continuare a mangiarla". Vi sono attualmente circa 24 studi internazionali sulla pizza che evidenziano un apporto nutrizionale che varia dalle 600 alle 1200 calorie. È il presidente regionale della federazione italiana cuochi Salvatore Turturo a far rilevare il ruolo cardine che rivestono i cuochi e i mastri pizzaioli. "Il cuoco e il pizzaiolo – dice – sono gli operatori finali che trasformano i prodotti del territorio. Si promuove così la cultura del cibo e quella del territorio. Dobbiamo educare le generazioni future a mangiare bene e in maniera sana".

Il giorno seguente invece l’attenzione era tutta incentrata sulle nuove tendenze del food e di come queste vengono comunicate. Se Adele Gorni Silvestrini evidenzia il boom del settore pizzeria all’interno del mercato del food da cereali, è l’enogastronomo Vittorio Cavaliere a lanciare una provocazione sul come oggi food&beverage vengono comunicati sui nuovi media. "Si sta esagerando con le notizie farlocche – sottolinea il gastronomo – oggi un amaro che non ha nulla di “amaro” è il più venduto in Italia. Stessa cosa quando si vuole spacciare l’Angus salentina, che ovviamente non esiste. Oggi è possibile spacciare un cibo o bevanda per qualcosa di eccezionale e salutistico quando nel cibo bisognerebbe solo migliorare e non inventare". L’ambito formativo è lasciato a Nicola Chielli, direttore dell’istituto Eccelsa di Alberobello che ha sottolineato come un percorso strategico integrato possa valere molto sul mercato del lavoro soprattutto per le figure di pizzaiolo e cuoco oggi molto richieste. Infine Manila Benedetto è partita dall’assunto barese “pizza e birra” per evidenziare come invece una buona pizza può essere abbinata ad una birra di qualità oppure ad un buon vino. Entrambi i workshop sono stati condotti da Dora Intini che per ognuno degli ospiti ha riservato un aforisma tratto dal libro di Savarin “Fisiologia del Gusto” (Ed Slow Food).

Di sera invece spazio al divertimento con il rock anni ’50 e ’60 dei Kadillac e al blues di Blues Maniacs sul sagrato della chiesa matrice.  Gli assaggini di pizza hanno chiuso il cerchio attorno alla due giorni dedicati alla pizza. "Dal 1999 – dice il titolare dell’attività Francesco Di Bari – abbiamo abbinato il cibo da strada per eccellenza, la pizza, con la tradizione del territorio e dei suoi prodotti tipici, all’innovazione della cucina e dei metodi di cottura".      

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